domenica 15 aprile 2012

L’esperienza di Richer


In realtà la terra non è sferica per niente e questo si iniziò a capire intorno al diciassettesimo secolo con il francese Richer. Questo venne spedito alla Cayenna, che si trova nei pressi dell'equatore, per eseguire delle misure dell'arco terrestre, per fare ciò utilizzo un pendolo, al quale era stato costruito in modo tale che il periodo di oscillazione fosse a Parigi di 1 s. Quando però Richer eseguì la stessa misura alla Cayenna si accorse che il periodo risultava maggiore, tanto che per la riportare il valore in modo tale che corrispondesse a 1 s dovete accorciare il filo; questa diversità lo convinse del fatto che ciò dipendeva dalla lunghezza del raggio perché il periodo di oscillazione del pendolo è uguale a e poiché l'unica variabile è “g”, cioè l'accelerazione di gravità che chiaramente era diversa perché era diverso di raggio.
Quindi poiché “g” si trova alla denominatore e il periodo di oscillazione è maggiore al equatore significa che alla Cayenna “g” era minore e di conseguenza il raggio terrestre era maggiore.
Quindi il valore di “g” è massimo ai poli e diminuisce mano a mano che ci avvicinammo all'equatore, questa diminuzione deriva in primis dalla raggio maggiore e in secondo luogo è dovuta alla forza centrifuga che si oppone alla forza di gravità, infatti poiché la forza centrifuga a un vettore che aumenta la sua intensità mano a 
mano che ci avviciniamo al equatore, il pendolo quindi un po' risente di una forza minore.
Naturalmente la terra, poiché è schiacciata ai poli, ha come figura di riferimento geometrico l’ellissoide a due assi, che si ottiene dalla rotazione di un'ellisse attorno al suo asse minore, però nell’ellissoide di rotazione l'equatore è una circonferenza

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